Se quando si parla di benzina e di rifornimento il punto di domanda cade sempre sul risparmio, non bisogna commettere l’errore di sottovalutare il fattore qualità.
Le benzine di basso livello possono alterare il normale funzionamento del veicolo, accelerare il processo di usura e apportare danni a medio o lungo termine sul motore stesso.
Insomma, per risparmiare qualche centesimo sul rifornimento ci troviamo a dover acquistare un auto nuova preferendo un risparmio effimero qui ed ora ad una spesa notevole nel futuro.
Una domanda allora sorge spontanea: è inevitabile che qualità e prezzo siano positivamente correlati, cioè se aumenta uno aumenta per forza anche l’altro? La risposta è no, benzine scadenti possono essere vendute a caro prezzo e benzine di qualità possono avere un prezzo competitivo.
Nel seguito dell’articolo ti sveliamo come fare per trovare quest’ultimo caso, rifornitori di benzina di alta qualità e a basso prezzo, e fare rifornimento lasciando sempre portafoglio e veicolo un poco più felici.
Criteri e parametri per un pieno di qualità
La benzina venduta dai rifornitori lungo le strade dell’Italia deve rispettare i criteri sanciti dalla legislazione italiana.
Ciò significa che devono tutti omologarsi a certi parametri, trasgredendo i quali la vendita della benzina costituirebbe reato.
Un esempio di questo tipo di norma è il numero degli ottani che deve presentare la benzina venduta che deve essere superiore a 95 (in breve, il numero di ottani è un indice che varia da 0 a 100 e che segnala la capacità di combustione del carburante a contatto con l’aria). Maggiore il numero di ottani migliore è la qualità della benzina.
Molti distributori di marca inoltre offrono anche carburanti con la formula premium, le cosiddette benzine additivate, che promettono performance ottimali, di avere un impatto positivo sul motore, di essere meno inquinanti sull’ambiente e altre caratteristiche allettanti.

In realtà, diversi studi hanno mostrato che non ci sono variazioni rilevanti in termini di consumo e prestazioni tra carburanti delle pompe bianche, benzine di marca e carburanti additivati, smascherando quest’ultime più come una trovata commerciale che non un’alternativa efficace.
Anni fa, la qualità della benzina dipendeva in gran parte dalla qualità del greggio all’origine del processo di trasformazione in carburante: un greggio più puro portava ad un benzina di maggior qualità, che lasciava meno residui nel motore e ne allungava la vita.
Recentemente ciò è cambiato, è ancora vero che dal greggio puro deriva una benzina di maggior qualità, ma non è più vero che ci sia una grande differenza a livello qualitativo tra le benzine che si trovano in commercio.
Ciò è dovuto all’adozione di processi chimici sempre più raffinati per purificare il greggio in modo che anche partendo da una materia prima meno pura sia possibile raggiungere risultati ottimi.
Infine come abbiamo visto, i parametri fondamentali per quanto riguarda il carburante venduto sia in termini di consumi che di prestazioni e di impatto ambientale sono regolamentati dalla legislazione italiana.
In questo senso si può dire che dal punto di vista della qualità della benzina le variazioni sono minime e insignificanti.
Ciò a cui bisogna stare attenti se si vuole risparmiare è dunque principalmente il prezzo, senza avere paura di acquistare benzina di bassa qualità.
Il caso delle pompe bianche
Con il termine pompe bianche, o in alternativa benzinai no logo, si intende quelle stazioni di rifornimento del carburante cosiddette indipendenti, ovvero che non dipendono da uno dei grandi marchi della distribuzione del carburante.
Le pompe bianche sono riconoscibili in quanto solitamente presentano dei marchi sconosciuti, diversi dai soliti e presenti solo a livello locale.
Al contrario di quanto uno potrebbe pensare, sono molto diffuse e superano le 7 mila unità sul suolo italiano.

Un’altra caratteristica – quella che presumibilmente interessa al lettore – che caratterizza la maggior parte dei distributori di benzina no logo è il fatto che molto spesso presentano prezzi più competitivi e più bassi della controparte ‘firmata’.
Ciò può creare dubbi sulla qualità della benzina che vendono, portando a pensare che il prezzo più basso sia dovuto a un minore controllo sulla qualità.
In realtà è proprio il contrario: la qualità dei benzinai no logo, proprio come quella di tutte le altre stazioni di rifornimento del carburante, sono tenute a rispettare la normativa vigente in merito alla qualità del carburante venduto.
Ma quindi la domanda sorge spontanea: come fanno ad offrire prezzi vantaggiosi?
La risposta è subito data: le pompe bianche possono permettersi prezzi competitivi perchè non essendo affiliati a grandi marchi della distribuzione non devono sostenere il costo che ciò comporta, cioè non devono pagare le royalties al marchio da cui dipendono per la distribuzione.
Di conseguenza, le pompe no logo offrono lo stesso litro di benzina di una stazione di rifornimento di marca a 10 centesimi di meno in media. Una piccola differenza che, se estesa a vari litri e a vari chilometri, può fare una grossa differenza.
I trucchi per risparmiare, oltre alla benzina
Le pompe bianche come abbiamo visto possono di certo aiutare a risparmiare senza temere di rovinare il motore con carburante scadente; tuttavia il fattore che ha il maggior impatto sul costo del carburante non è la benzina, ma è il guidatore, cioè tu ed io.
Ci sono diverse piccole accortezze da seguire se si vuole risparmiare, tra queste ad esempio tenere i finestrini chiusi e il condizionatore spento, verificare regolarmente la pressione delle gomme, evitare accelerazioni e frenate brusche e in generale mantenere uno stile di guida rilassato.
Insomma, il risparmio è il risultato di molti fattori, la qualità della benzina però non è uno di questo: si può tranquillamente risparmiare sulla benzina senza temere di incorrere in carburanti scadenti e che rischiano di danneggiare il motore del tuo veicolo.